La Sterilizzazione/Castrazione Precoce
State cercando un cucciolo e sentite dire oppure leggete sui diversi siti che gli allevatori cedono i loro cuccioli” da compagnia” o “da esposizione” già sterilizzati e ciò vi lascia perplessi? Vi ponete delle domande?
La sterilizzazione – e in particolare la sterilizzazione precoce- è una questione spinosa sulla quale veterinari, allevatori, proprietari e acquirenti discutono.
In questo spazio tratteremo l'argomento della Sterilizzazione Precoce e dei vantaggi che essa porta.
Premessa
La sterilizzazione è comunemente praticata nei gatti per ragioni differenti:
- in generale per il controllo della popolazione felina.
- per l’allevatore, per poter eseguire un lavoro di miglioramento della razza, mantenendo integri solo i gatti destinati alla riproduzione e offrendo ai cuccioli “da compagnia” una vita serena.
- si può trattare anche di un miglior “confort” per i proprietari perché permette di evitare lo sviluppo delle caratteristiche sessuali secondarie, tipo la marcatura urinaria dei maschi e a volte delle femmine, i litigi tra i vari esemplari e il bisogno, nel maschio, di avere un suo territorio.
- si può trattare di salute, perché dopo le liti o la ricerca del territorio, i gatti sono suscettibili di contrarre e diffondere malattie infettive quali la leucemia felina ( FELV) o la FIV ( il virus dell’immunodeficienza felina o aids del gatto) e le femmine, in seguito ai ripetuti calori, sono potenzialmente soggette a tumori mammari e uterini.
La Sterilizzazione Precoce
Qualche anno fa si definiva “precoce” la sterilizzazione effettuata prima dei 6 mesi di età, ora si intende tale l’intervento effettuato
verso i 2-3 mesi di età del cucciolo.
Già da tempo praticata nei gattili e presso le colonie feline, in seguito si è diffusa presso gli allevatori, all’inizio in USA, poi in
Australia, in Inghilterra e in Germania ( più o meno da 20 anni) perché permette agli allevatori di garantire una vita felice e serena ai cuccioli e ai gatti nati nel loro allevamento, presso le
nuove famiglie.
In parole semplici, la sterilizzazione precoce, è quella che si esegue prima dell'instaurarsi della capacità riproduttiva ed alcuni medici veterinari sterilizzano i gattini all'età di circa 2 mesi. Sebbene la sterilizzazione sia una delle più antiche procedure chirurgiche usate su animali domestici o da allevamento, c'è scarsa informazione scientifica riguardo all'età ideale per sterilizzare i gatti.
I gatti venivano sterilizzati solitamente a sei o sette mesi, sebbene molte gatte restino incinte prima di questa età.
Le organizzazioni per il benessere degli animali spesso riferiscono che sebbene i nuovi proprietari firmano accordi per la sterilizzazione all'atto di adozione, ci sono continui problemi causati dal mancato adempimento di questo impegno. I veterinari che hanno esperienza nella sterilizzazione in giovane età, riferiscono sempre di quanto sia più facile sterilizzare a 2 o 3 mesi piuttosto che a 7 mesi.
Le procedure consentono un tempo ridotto dell'intervento ed una maggiore visibilità delle strutture intra-addominali. I fattori come diversa fisiologia respiratoria e cardiovascolare, metabolismo farmacologico e regolazione termica devono essere tenuti in considerazione ma in presenza di buone tecniche chirurgiche e cure pre-operatorie, i potenziali problemi possono essere minimizzati; i gattini di giovane età metabolizzano in pochissime ore l'effetto dell'anestesia.
Facendo un paragone con gli umani basti pensare a rimuovere le tonsille a un bambino di tre anni che dopo poco mangia un gelato oppure fare lo stesso intervento a un ragazzo di 18 anni o più che dopo qualche giorno ancora lamenta dolori e altri tempi di ripresa.
Contrariamente alle credenze popolari, la dimensione dei testicoli al momento della castrazione è indifferente. Se i testicoli sono destinati a scendere lo
faranno nelle prime 3 settimane di vita e tecnicamente non c'è alcun motivo per cui la castrazione non possa essere effettuata appena i testicoli sono scesi. In una giovane femmina è necessaria
solo una piccola incisione, o in addome o sul fianco.
Molti studi recenti hanno valutato proprio gli effetti della sterilizzazione in giovane età nel gatto (2/3 mesi), confrontando con l'età più tradizionale (7
mesi). Questi studi non hanno rilevato differenze nei rischi post-operatori. Lo sviluppo comportamentale procede similmente in questi due gruppi di gatti, così come anche lo sviluppo fisico. Non
sono state rilevate differenze nel diametro uretrale, ciò suggerisce che una sterilizzazione in giovane età non incrementa il rischio di blocco urinario.
Con i risultati di questi studi, c'è una crescente accettazione del concetto di sterilizzazione in giovane età, per la salute della gatta o del
gatto.
Alcune persone, non tenendo conto dei dati scientifici disponibili, possono reagire con orrore alla sola idea che i gatti vengano sterilizzati ad una giovane
età, ma è bene conoscere queste informazioni per la futura salute dei piccoli e del gatto adulto.
Inoltre la sterilizzazione (precoce) riduce enormemente il rischio di malattie come:
Le malattie sopra elencate sono, per i gatti, malattie mortali.
Ovviamente non sono trasmissibili all'uomo.
La Verità Sulla Sterilizzazione PrecoceDel Dott. Richard
Allen, veterinario di Best Friends
A Kanab UTAH, USA (Traduzione Italiana - Mario Mantineo).
Precauzioni Chirurgiche
Prima dell’intervento, bisogna avere un’attenzione particolare alla glicemia e alla temperatura dei cuccioli (possibilità di ipoglicemia o di ipotermia, dovuta alla piccola massa corporea e alla scarsa massa grassa); è importante procedere prima ad una azione vermifuga (rischio di anemia) e, a seconda dell’età del gattino, non procedere ad un digiuno eccessivo, 3-4 ore prima dell’intervento sono sufficienti. Proporre poi, dopo qualche ora, un po’ di alimento possibilmente umido per favorire la reidratazione del cucciolo.
Il veterinario avrà cura di non eseguire l’intervento su una superfice metallica e fredda, per evitare l’ipotermia.
Vantaggi e Inconvenienti
Numerosi studi permettono ora di conoscere i vantaggi e gli inconvenienti della sterilizzazione precoce.
Operazione
Precauzioni operatorie a parte, l’intervento precoce porta ad un minor numero di rischi chirurgici, post-operatori ed anestetici rispetto all’intervento effettuato più tardi, con il 6,5 % di complicazioni post operatorie a 3 mesi contro il 10,8 % dopo i 6 mesi. Il veterinario dispone ora di una larga rosa di prodotti anestetici e di protocolli anestetici ben conosciuti.
L’intervento operatorio è più semplice in una gatta di 8-12 settimane piuttosto che in una gatta in età post-puberale. La localizzazione e l’asportazione delle ovaie è più facile, perché l’addome è più piccolo ed il tessuto adiposo meno importante.
Nei maschi il veterinario deve essere più delicato a causa della fragilità dei vasi drenanti nei testicoli.
L’intervento e il recupero post operatorio sono più rapidi nella sterilizzazione precoce.
Comportamento
La riduzione della marcatura con l’urina nei maschi sterilizzati prima della pubertà sembra eccezionale.
Solamente il 3% dei gatti sterilizzati precocemente marcano il territorio e in modo non continuo.
Riduzione o eliminazione dell’eventuale aggressività legata al comportamento sessuale eliminando l’influenza degli ormoni nel periodo della prepubertà.
Al contrario si reputa che il gatto sterilizzato prima della pubertà mantenga un comportamento più giovanile e sia più calmo e affettuoso, senza tuttavia dimenticare l’importanza dell’ambiente nel quale vive il gatto.
Apparato Urinario
I maschi sterilizzati prima della pubertà hanno spesso un pene più piccolo e presentano a volte una persistenza del frenulo che impedisce la fuoriuscita completa del pene dalla pelliccia.
Ciò nonostante, come nel gatto sterilizzato dopo la pubertà, queste modificazioni non sembra che favoriscano le affezioni delle basse
vie urinarie, tra cui la sindrome ostruttiva del gatto ( possibile assenza di minzione con l’apparizione di una “bolla vescicale”). Uno studio prova anche che i gatti sterilizzati precocemente
2/3 mesi presentano meno rischi.
Il diametro dell’uretra (condotto che collega la vescica al meato urinario) non è più piccolo nei gatti sterilizzati precocemente.
D’altro canto, le affezioni delle basse vie urinarie possono essere causate da molteplici fattori, quali l’alimentazione, la quantità di acqua ingerita, lo stress.
Tumori Mammari
Le gatte sterilizzate hanno circa 7 volte meno rischi rispetto alle gatte intere di sviluppare tumori alle mammelle ( la cui prognosi è spesso molto nefasta, con un 90% di malignità).
Per ridurre al massimo questo rischio, è bene sterilizzare le femmine prima del primo calore,meglio ancora in età prepuberale verso i 2/3
mesi.
Crescita
Contrariamente all’idea diffusa che gli animali sterilizzati precocemente saranno più piccoli della norma, i gatti sterilizzati a 3 mesi o comunque prima della pubertà sembra siano a volte più alti sulle zampe, a causa di un discreto allungamento delle ossa lunghe ( leggero spostamento della sospensione del funzionamento dell’ipofisi) (2).
Intervenendo il testosterone e gli estrogeni nella maturazione delle ossa lunghe, la chiusura delle cartilagini interverrebbe circa 8 settimane più tardi nei gatti sterilizzati da 7 settimane a 7 mesi, in rapporto ai gatti integri (5).
Comunque la taglia, in età adulta, non mostra differenze nei due gruppi di gatti (5).
Questo ritardo nella chiusura delle ossa non sembra aumentare il rischio di fratture ossee epifisarie (di tipo Salter) nel gatto ( 2 e 5), essendo anche l’obesità un fattore di rischio.
Al contrario,uno studio importante ha dimostrato che non c’è alcun legame tra la sterilizzazione precoce e il rischio di fratture delle ossa lunghe nel gatto (6)
La sterilizzazione precoce avvenuta prima della pubertà, è a volte associata ad un aumento di rischio di malattie ( FIV- FELV- FIP) dovuto ad una immunosoppressione. Ciò è molto discutibile perché un vasto studio avvenuto su 1600 gatti in 11 anni ha stabilito che la castrazione precoce ( tra la 10° e la 24° settimana) limita gli episodi di gengiviti negli adulti, malattie spesso associate a un abbassamento delle immunità. Ugualmente l’asma è meno frequente nei gatti sterilizzati precocemente, ma lo studio non fa distinzione tra i gatti sterilizzati prima dei 3 mesi e quelli sterilizzati prima dei 6 mesi. La stessa cosa per gli ascessi (4).
Per quanto riguarda l’obesità spesso imputata alla sterilizzazione animale, essa è dovuta a molteplici fattori: regime alimentare, esercizio fisico, età e altri. I gatti sterilizzati hanno un tasso metabolico inferiore a quello dei gatti interi, qualunque sia stata l’età della sterilizzazione. I maschi e le femmine sterilizzati hanno una necessità di calorie inferiore rispettivamente del 28% e del 33 % in rapporto ai loro simili integri.(2 e 5).
La sterilizzazione precoce non porta comunque ad un rischio di obesità più alto rispetto ad una sterilizzazione tardiva.
Il diabete sembra meno frequente nei gatti sterilizzati precocemente, lo studio a questo proposito risale a più di 10 anni (2)
Riassumendo
Eccetto le precauzioni pre e post operatorie che deve prendere il veterinario: evitare ipotermia e ipoglicemia ed evitare un digiuno troppo prolungato,( 3-4 ore prima e dopo l’intervento, mini-pasti)
Numerosi studi scientifici dimostrano ormai i vantaggi della sterilizzazione precoce del gatto:
- Taglia identica tra un gatto sterilizzato prima dei 3 mesi o dopo
- Rischio di fratture ossee identico, sia che il gatto sia stato sterilizzato presto o tardi, e comunque inferiore a quello riscontrato nei gatti integri.
- Rischio di obesità identico, qualunque sia l’età della sterilizzazione.
- Pene leggermente più piccolo, ma rischi di infezioni urinarie ridotti
- Rischi di tumori mammari e di infezioni uterine fortemente ridotti
- Rischi di malattie quali la gengivite, l’asma ,gli ascessi ed il diabete ridotti
- Marcatura con urina eliminata o molto ridotta
- Assenza di aggressività e carattere più giovanile e affettuoso
Infine, essendo il Ragdoll un gatto di taglia grande, se viene sterilizzato dopo la prima vaccinazione, cioè dopo le 8-9 settimane, il suo peso e la sua taglia non pongono problemi operatori o di immunodepressione.